Crack Veneto Banca: anche la società di consulenza PwC responsabile per le perdite subite dai risparmiatori

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/29/crack-veneto-banca-anche-la-societa-di-consulenza-pwc-responsabile-per-le-perdite-subite-dai-risparmiatori/5948027/?fbclid=IwAR0BgsZ4Z45Pky2X7hmZjgPldfISgARc5olics5mBiIVddQ58inIqZDC9Bk

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UNA BREVE PRECISAZIONE

25 settembre 2020

COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI BANCHE POPOLARI “don Enrico TORTA”

UNA BREVE PRECISAZIONE

Su “Vicenza più” vien pubblicata e commentata la replica del presidente di ADUSBEF VENETO avv. Fulvio Cavallari alla mia comunicazione ai risparmiatori del 16 settembre 2020. La lettura che il presidente Cavallari fa della genesi del FIR è errata e  affinché la “storia” non resti inquinata, riassumo i fatti relativi al FIR.

La legge Baretta Puppato Santini, varata dal governo Gentiloni,  metteva a disposizione dei risparmiatori che attraverso arbitrato avessero dimostrato di aver subito il misselling da parte delle banche 100 milioni d Euro in 4 anni. Il Coordinamento don Torta per primo sollevava la questione della assoluta difficoltà di provare il misselling da parte della maggioranza dei risparmiatori e, ottenendo l’adesione di quasi tutte le associazioni, si opponeva a quella legge. Dopo le elezioni del 2018 il governo giallo verde su iniziativa del sottosegretario Bitonci erogava 25 milioni di Euro, già finalizzati dalla legge Baretta Puppato Santini, a quei risparmiatori che avessero  a quella data  una sentenza o un lodo favorevole ed iniziava a studiare la possibilità di una differente legge che andasse incontro ai risparmiatori. Nasceva  così il progetto “Bitonci”, che prevedeva un arbitrato anomalo gestito da Consob, proposta che poi veniva accantonata. Dopo scontri, anche pittoreschi, nel corso delle periodiche riunioni dei rappresentanti dei risparmiatori e dei sottosegretari Villarosa e Bitonci al Ministero dell’economia e Finanze a Roma, su pressione dell’on. Di Maio, si teneva una ampia riunione presso il Ministero nel giorno di lunedì 20 novembre 2018, alla quale partecipavano lo scrivente ed i consulenti del Coordinamento Don Torta, politici e gli alti funzionari del Ministero, di Banca d’Italia e di altri organi. Veniva raggiunta l’intesa che il Coordinamento don TORTA avrebbe presentato una proposta di legge. Il 23 novembre veniva presentata la proposta che poi quasi integralmente ( La politica inseriva –sciaguratamente–  il costo di acquisto come riferimento di calcolo invece del prezzo medio previsto nella nostra proposta ) diventava la legge FIR inserita nella legge di bilancio 2019 (legge 145 del 2018).  Quella legge è poi stata ripetutamente modificata su iniziativa del Governo e ne è nato l’attuale caos. Caos che comunque presto o tardi porterà 1,5 miliardi nelle tasche di tutti i risparmiatori ed è quindi situazione decisamente migliore a quella prevista dalla legge Baretta Puppato Santini che avrebbe erogato 100 milioni a chi avesse dimostrato di essere stato imbrogliato dalle banche.

Con l’occasione faccio presente che ai risparmiatori interessano tutte le questioni che in questi anni si sono sviluppate attorno alla loro disgrazia, anche le polemiche fra avvocati, specialmente quando a pagarli sono loro.

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico TORTA”

Il presidente avv. Andrea Arman

AGGIORNAMENTO

18 settembre 2020

COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI BANCHE POPOLARI VENETE “don Enrico TORTA”

AGGIORNAMENTO

Fra le attività svolte negli ultimi tempi dal Coordinamento “don Enrico TORTA” vi è stata anche la messa in mora di Banca di Italia. Nei primi giorni di agosto lo studio dell’avv. Luigi Fadalti, ha inviato a Banca di Italia la pec con la quale numerosi risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza hanno chiesto, argomentando, di essere risarciti da Banca di Italia, ed hanno anche chiesto “ l’accesso agli atti” per conoscere di una serie di documenti. In allegato a questa comunicazione troverete la risposta di Banca di Italia che afferma di non avere alcuna responsabilità nei confronti dei risparmiatori e che rifiuta di far conoscere gli atti sostenendo  che la legge non consente il controllo generalizzato dell’attività.  Questa risposta ricorda tanto quella a suo tempo dataci dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che pure aveva rifiutato di fornire gli atti relativi alla corrispondenza intercosa con la Commissione Europea alla Concorrenza e con la commissaria Margrete Vestager. Tanto per cambiare le Istituzioni si trincerano dietro argomentazioni formali per non far sapere  come agiscono. Cosa pensare…?

In clima elettorale abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di partiti politici  o candidati che in qualche maniera chiedevano l’appoggio del Coordinamento “don Torta”, abbiamo quindi ritenuto di assumere una posizione che fosse condivisa dai risparmiatori e ci siamo riuniti nella sede di Montebelluna giovedì 10 settembre per discuterne. Nel rispetto delle regole sanitarie ci siamo ritrovati in circa 50 risparmiatori (capienza massima della sede) e dopo pacato ragionamento si è deciso che il Coordinamento “don Enrico TORTA” non avrebbe sostenuto nessuno dei partiti o dei candidati che concorrono alle elezioni.  Allo stesso modo si è deciso di non dare alcuna indicazione di voto sul quesito referendario. Ovviamente ogni risparmiatore rimane libero di agire e votare come ritiene.

Nel corso della riunione si è anche parlato della messa in mora di Banca di Italia e delle prospettive di pagamento del Fondo Indennizzo Risparmiatori.  Su questo ultimo argomento ho evidenziato che le difficoltà tecniche che CONSAP e Commissione incontrano erano già state segnalate da tempo ed è stata fatta una breve cronistoria della genesi del FIR, sottolineando che la legge “originaria”,- quella stesa dal prof. Dolmetta, l’ing. Scarano e lo scrivente,  con la collaborazione di altri-, era stata pesantemente complicata e  destrutturata dagli interventi dei politici, dai ripetuti ripensamenti del Governo  e dai decreti attuativi volutamente  contorti. E’ anche stato fatto presente che quelle associazioni o esponenti di associazioni di consumatori che ora si stracciano le vesti nei ritardi del FIR sono le stesse che si sono  opposte all’invito alla calma e riflessione nella stesura delle leggi che ripetutamente avevo fatto e sono quelle  che nel difendere gli interventi complicativi del Governo ci tacciavano da nemici dei risparmiatori. Oggi ne vediamo i risultati…. Comunque non si è perso molto tempo su questo argomento perché le esternazioni di quei signori,  con enfasi riportate da taluni giornali,  non avevano particolarmente colpito i risparmiatori che ben ricordavano i fatti.  Però, dopo di allora, cioè dopo il 10 settembre, è uscita, su una testata on line, la riflessione del presidente di ADUSBEF VENETO avv. Fulvio Cavallari che, ora, critica l’azione di Governo e  di quanti delegati alla gestione del FIR. Come spesso suole, egli  ci chiama in causa (cogliendo ancora una volta l’occasione per dimostrare  di non aver capito molto della vicenda FIR), per chiedere se quali “padri putativi” al momento della stesura della legge avessimo analizzato o immaginato la possibilità che le cose andassero come adesso sono. Su sollecitazione di molti risparmiatori mi tocca rispondergli. Avv. Cavallari, presidente ADUSBEF VENETO, non Ti ricordi che la legge che avevamo scritto noi del Coordinamento era diversa da quella oggi in vigore; non Ti ricordi delle tante contestazioni che noi del Coordinamento “don TORTA” ed altre associazioni di risparmiatori, avevamo mosso alle modifiche introdotte con emendamenti e decreti legge; non Ti ricordi delle tante contestazioni che avevamo mosso ai decreti attuativi e, cosa più importante: NON TI RICORDI DA CHE PARTE STAVI TU, ADUSBEF VENETO E “LA CABINA DI REGIA” ALLA QUALE PARTECIPAVI? Quando a Roma, noi, assieme agli amici di “Noi che credevamo nella banca Popolare di Vicenza” ed a “azionisti associati Banca Popolare di Vicenza”, abbiamo votato contro la proposta fattaci dal Premier Giuseppe Conte  ci avete caricato di insolenze. Se vuoi, presidente ADUSBEF VENETO avv. Fulvio Cavallari, facciamo un incontro pubblico, anche in rete, così avremo modo di esprimere compiutamente quali sono stati i comportamenti ed i ruoli delle varie associazioni in questa logorante vicenda del risarcimento ai risparmiatori ed inoltre i risparmiatori potranno  capire le ragioni dello scontro fra gli avvocati di  ADUSBEF e la coerenza e linearità della loro azione.

Scusandomi per la digressione di cui sopra torno all’argomento che ci sta a cuore: quando arriveranno i soldi del FIR? Risposta difficile. Il Governo, per bocca di autorevoli esponenti, aveva garantito che entro settembre ci sarebbero stati  i primi pagamenti; noi per lealtà abbiamo aspettato sino ad ora ed ancora aspetteremo 10 giorni prima di protestare ufficialmente, sicuramente lo scenario non è assolutamente chiaro anche se, pare,  a Roma si siano resi conto del “gioco dell’oca” che hanno creato con leggi, decreti legge,  decreti attuativi, regolamenti, circolari pareri  etc.  e stiano pensando di intervenire per “semplificare”, però… . Però c’è sempre un consistente nucleo  ostile al FIR, composto di politici, burocrati e associazioni, per cui non sarà facile “semplificare”.  Nell’attuale “casino” è anche difficile avere referenti politici ma cerchiamo di fare del nostro meglio per sostenere le ragioni dei risparmiatori. Dunque, quando arriveranno i soldi del FIR non lo so, ma sono convinto che, presto o tardi, arriveranno. Altra domanda: cosa fare per sveltire la liquidazione del FIR? Con i blocchi dovuti al COVID e con la situazione politica che c’è abbiamo poco margine operativo; una cosa, comunque, la possiamo fare:

NON DIMENTICARE

Non dimenticare chi ha causato la tragedia delle popolari venete, chi aveva il dovere di impedirlo e non lo ha fatto, chi ha preso milioni di Euro ed ha portato le banche al fallimento,  chi ci ha trattato da viscidi speculatori, chi ha cercato di imbrogliarci con leggi truffa, chi ci ha lasciato soli ed emarginati perché “ so i mercati”, chi ci ha negato gli spazi pubblici per le riunioni, chi non ha mai fatto visita ad alcuna famiglia che aveva perso tutto e non aveva più niente per sostenere invalidi e disabili, chi non ha mai fato visita alla famiglia di uno dei tanti suicidi causati dalla crisi delle banche, chi ci ha negato la chiesa per pregare, chi da dietro gli sportelli bancari ci ha sbeffeggiato, chi in assemblea ci ha fischiato per non lasciarci parlare, chi ha affossato i risparmiatori per privilegiare  i dipendenti delle banche, chi ha fatto le promesse, ha incassato, e si è rimangiato le promesse fatte…

Non per odiare, nemmeno per vendicare ma per non essere presi per il culo.

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico TORTA”

Il presidente avv. Andrea Arman

DURI I BANCHI

EL VENETO RESISTE